Acquario di Genova |
In questi ultimi mesi il mondo
sta affrontando un nuovo pericolo, l'ormai famoso Coronavirus che con
il suo arrivo ha occupato il nostro tempo, il nostro spazio, le
nostre relazioni conquistando anche le prime pagine di giornali,
telegiornali e del mondo virtuale.
È
un contesto nuovo, in cui ognuno di noi cerca
di districarsi
tra un
sovraccarico di informazioni e di fake
news. In questa situazione ci
sentiamo
vulnerabili e insicuri per il futuro, il
continuo cambiamento e l'attesa
al
ritorno
della
normalità, siamo chiamati ad adattarci ad un nuovo ritmo di vita e a
norme di comportamento atte alla prevenzione.
Tutto
questa
situazione
ha naturalmente dei risvolti dal punto di vista psicologico, si
possono
provare una
palette di emozioni come
preoccupazione, paura, ansia, angoscia, tristezza, noia, spaesamento…
Nel
caso del coronavirus non abbiamo a che fare con un pericolo ben
determinato, ma abbiamo a che fare con la sua contagiosità;
che viene
intesa come minaccia non identificabile ma che potrebbe essere sempre
presente. È quindi
comprensibile
sfuggente e non controllabile.
Ma vediamo come, prendersi cura dell'acquario o dei terrari dei nostri amici può aiutarci a diminuire tutto questo carico di emozioni e a rilassarci un po'.
Deborah
Wells, della Queen's University di Belfast, ha pubblicato una
rassegna di
studi che trattano l'argomento; prendendo
in considerazione gli effetti fisiologici e psicologici nel breve e
nel lungo termine, mostrando che gli animali da compagnia
contribuiscono
al miglioramento della salute e della qualità di vita dei loro
padroni. Sono
molte ormai le evidenze scientifiche e le pratiche cliniche, come la
Pet Therapy, che sembrino
avallare questa ipotesi.
Nel primo studio nel suo genere, esperti del National Marine Aquarium, dell'Università di Plymouth e dell'Università di Exeter hanno valutato le risposte fisiche e mentali delle persone. Il team ha scoperto che la semplice contemplazione degli acquari ha portato a notevoli riduzioni della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
Questo
ha portato a una
diminuzione dei livelli di stress e quindi un aumento
del
benessere. E'
stato anche osservato che con l'aumento
del
numero di specie di
pesci
si possano
ottenere
effetti benefici maggiori.
I ricercatori a tal
proposito hanno condotto gli studi al National Marine Aquarium in un
grande serbatoio da 550.000 litri introducendo gradualmente diverse
specie di pesci.
Con
la strumentazione adatta si
è
stati
in grado di valutare l'umore, la frequenza cardiaca e la pressione
sanguigna dei partecipanti.
Le persone sono colpite dall’ambiente sottomarino e non riescono a distogliere lo sguardo, lo scenario è variegato, infondendocalma grazie al lento incedere dei pesci nell’acqua, ai loro movimenti sinuosi, ai colori, alle piante presenti nell’acquario, a indurre una sensazione di benessere sono anche i movimenti dell’acqua.
Le persone sono colpite dall’ambiente sottomarino e non riescono a distogliere lo sguardo, lo scenario è variegato, infondendocalma grazie al lento incedere dei pesci nell’acqua, ai loro movimenti sinuosi, ai colori, alle piante presenti nell’acquario, a indurre una sensazione di benessere sono anche i movimenti dell’acqua.
Secondo Deborah Cracknell gli ambienti naturali e gli animali sono fonti di benessere, proprio per questo ammirare a lungo un acquario porta a disconnettere la mente da tutti i problemi quotidiani e a rilassarsi raggiungendo livelli di concentrazione molto simili a quelli che si possono ottiene durante una sessione di meditazione. Più è il tempo passato in osservazione e maggiori sono i benefici.
In un secondo studio
condotto nel 1984 da Katcher, Segal e Beck si concentrarono sugli
effetti benefici dell’acquario posto nella sala d’attesa di uno
studio dentistico. In particolare realizzarono due sale d’attesa,
in una era presente l’acquario, nell’altra no. I pazienti che
erano stati in presenza dei pesci avevano affrontato gli interventi
odontoiatrici in maniera più rilassata e con minore ansia. Il
difetto di questa ricerca fu il non essere supportata da misurazioni
dei livelli di pressione e del battito cardiaco.
In
un terzo studio
condotto nel 2013 su 70 soggetti anziani affetti da demenza e
Alzheimer della
durata
di 10 settimane, i risultati sono stati veramente sorprendenti perché
i pazienti in questo arco temporale hanno dimostrato una maggiore
reattività e una maggiore propensione a riacquistare autonomia. In
particolare hanno ricominciato a mangiare in maniera autonoma,
riacquistato peso e per tanto
le strutture in cui erano ricoverati è stato possibile diminuire
la somministrazione di nutrienti.
In conclusione si vuol suggerire, anche se questo non costituisce obbligo, il consiglio di comprare un acquario o avere un animale domestico per rilassarsi, con l'intento di ritagliarsi nella vita dei momenti che possano dare piacere; gli hobby sono un passatempo molto importate, dove la perdita di tempo in realtà è un modo per riflettere e per affrontare i nostri problemi quotidiani.
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