mercoledì 4 luglio 2012

Il veleno di serpente

La "mungitura" per prelevare il veleno dal serpente.
Come è fatto il veleno di serpente? Perché è cosi velenoso? Cosa serve il veleno a serpente?
Queste sono solo alcune delle domande che qualcuno si pone quando si parla di serpenti velenosi.
Ma vediamo di dare una risposta a queste domande.


Partiamo spiegando cos'è il veleno di un serpente:

Il veleno può essere considerato una forma di saliva altamente modificata prodotta dalle ghiandole velenifere di alcune famiglie di serpenti. Ci sono diversi veleni a seconda della specie, ma il loro contenuto comune sono le neurotossine (tipo particolare di tossina che agisce sulle cellule del sistema nervoso; questa tossina è contenuta oltre che nel veleno dei serpenti anche in diversi tipi di scorpioni, api e ragni).

Il veleno viene prodotto da una ghiandola che corrisponde a quella che negli altri vertebrati è chiamata la ghiandola parotidea. Queste ghiandole velenifere sono presenti su ciascun lato della testa nella regione sottostante o retrostante all’occhio o comprese nella regione tra l’occhio, le narici e il palato.
Il veleno di serpente è una associazione complessa di molte tossine diverse, con funzioni e quantità variabili. Si tratta di enzimi composti di molte decine di peptidi. Alcuni di questi enzimi non sono sempre tossici in se per se, ma agiscono sulla permeabilità delle cellule, rendendo i tessuti della più vulnerabili all'entrata delle altre sostanze iniettate. Per questo motivo l'azione tossica sul metabolismo è la conseguenza dell'unione sinergica di più sostanze messe insieme. I serpenti velenosi sono anche dotati di un apparato apposito per l'iniezione e la diffusione della sostanza nel corpo della vittima, in particolare i denti del veleno che possono essere cavi e dotati di canali interni o incisi esternamente


Come agisce il veleno e come viene usato dal serpente:

Il veleno di serpente è essenzialmente un mezzo di sopravvivenza del serpente, con cui questo può paralizzare le sue prede e neutralizzare la sua resistenza di queste. Questo perchè molti serpenti si cibano di vertebrati più attivi e più forti di loro, che non potrebbero trattenere o uccidere con un'azione puramente meccanica. Così la selezione naturale gli ha forniti con quest'arma micidiale.
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I viperidi (cosi detta la famiglia delle vipere) sono, tra tutte le famiglie di serpenti, quelli dotati del sistema velenifero più evoluto.
Vi sono due principali gruppi di serpenti velenosi, o meglio considerati velenosi in modo significativo per l’uomo – ovvero: i proteroglifi (includono gli Elapidi come i cobra, il serpente corallo) e i solenoglifi (includono le vipere e crotali).
Questi due gruppi producono due tipologie di veleno ad azione generalmente diversa.
Il veleno degli proteroglifi come il cobra ha effetto prevalentemente neurotossico, ad azione rapida, blocca le trasmissioni nervose e soprattutto le funzioni respiratorie della vittima.
Il veleno dei solenoglifi invece ha effetti maggiormente emotossici, specialmente anti-coagulanti) ed ha azione più lenta e prolungata.
Ci sono anche altri due gruppi di serpenti velenosi, e cioè: i serpenti aglifi (quelli dall'apparato velenifero più primitivo, con denti non scanalati) e i opistoglifi (denti scanalati nella regione posteriore dei mascellari; la maggior parte dei colubridi non sono velenosi, fatta eccezione per alcuni come il Boomslang che è il più pericoloso serpente opistoglifo). Queste due sottofamiglie di rettili, hanno piccole dimensioni e di solito non sono tra quelli considerati “velenosi” per l’uomo.
In realtà non è corretta una distinzione netta tra specie velenose e non, il veleno degli ostiglifi infatti è tendenzialmente identico a quello degli altri colubridi e non è sempre possibile stabilire un confine preciso nella pericolosità delle specie. È da considerare che i veleni dei serpenti sono tossici sul metabolismo solo se iniettati direttamente nel sistema circolatorio, non se ingeriti, non si tratta perciò di sostanze nocive in senso assoluto.

Composizione chimica del veleno:
Abbiamo già detto che il veleno dei serpenti è una miscela di differenti tossine e di enzimi ad azione specifica. Vediamo da cosa è composto principalmente:
  • Fosfodiesterasi: intervengono sul sistema circolatorio della vittima abbassando drammaticamente la pressione sanguigna, favoriscono così il collasso cardiocircolatorio.
  • Agenti di blocco della colinesterasi: queste sostenze chimiche sono quelle propriamente neurotossiche. Sono enzimi contenuti in gran quantità soprattutto nel veleno degli elapidi (come i cobra e mamba) inibiscono l'enzima colinesterasi provocando paralisi dei movimenti ed eventualmente blocco respiratorio. Vi sono due tipi di azione neurochimica, dall'effetto analogo: le tossine prodotte dai cobra sono enzimi che si legano direttamente alla molecola di colinesterasi, i cosiddetti recettori nicotinici. Il veleno dei mamba invece contiene una tossina che produce la sua azione colinergica occupando i canali presenti nelle molecole di alcune membrane di motoneuroni specifici, canali microscopici che permettono il passaggio di ioni, producendo così una depolarizzazione delle cellule neuronali (questa azione è maggiormente cardiotossica). L'effetto è sempre quello di rendere inefficace la colinesterasi, con la neutralizzazione diretta della molecola o con il blocco delle sue destinazioni. L'effetto di tutte queste sostanze sull'uomo può essere simile a quello di alte dosi nicotina o curaro, o anche gas nervini. Il veleno dei viperidi contiene invece agenti neurotossici più mirati alle specie predate, che sull'uomo hanno effetti molto minori. I viperidi compensano la minore tossicità con un migliore apparato velenifero ed un bilancio maggiore di sostanze che inducono shock sistemico e collasso sui piccoli vertebrati.
  • Ialuronidasi: enzima che modifica la permeabilità tissutale ad altri enzimi.
  • Ammino ossidasi e Proteasi: sono una famiglia di enzimi polipeptidici ad azione più lenta la cui funzione sembra essere prevalentemente digestiva, e agiscono anche per la loro associazione con le sostanze neurotissiche. Tra questi vi sono le fosfolipasi. Reagiscono con altri enzimi e sono citotossici ed emotossici. Nella maggior parte dei casi possono costituire il pericolo maggiore perché danneggiano irreversibilmente i tessuti e il sistema di capillari.
  • Enzima ATP-bloccante: neutralizza le molecole di ATP (Adenosintrifosfato) presenti nel corpo della vittima facendo mancare l'apporto energetico vitale.
Cosa succede se il veleno entra dentro il nostro organismo: 
Le morti a causa del veleno dei serpenti oscillano ogni anno tra le 30 e 40 mila, il maggior numero delle quali nel sud-est asiatico. Nella penisola italiana, sono pochi i serpenti velenosi e tutti appartengono alla famiglia dei Viperidi, il cui veleno solitamente non è letale, ma provoca inizialmente dolore nel punto colpito. Successivamente si presentano sintomi generali di shock, con dolori gastrici-intestinali quali vomito e diarrea.

di Michele Ioachim con l'aiuto di Wikipedia
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